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L’aveva decisa lo scorso, lo ha fatto anche quest’anno: Giroud soffoca un buon Torino e regala una bombola d’ossigeno al Milan, tornato alla vittoria dopo un’apnea iniziata a Salerno il 4 gennaio.

È il minuto 17 della ripresa quando la partita cambia: Theo Hernandez alza un sinistro in area, il francese arretra quel che basta per anticipare Djidji di testa e centrare l’angolo lontano. Semplice da dirsi, meno da farsi e l’esultanza che sa di liberazione racconta il reale valore di quel gol. Il Milan del resto aveva un conto in sospeso con se stesso, dopo 6 partite senza vittorie tra campionato e Supercoppa. E con il passato, nella partita numero 3.000 della propria storia in Serie A. La cronaca 

Il Torino non espugna San Siro in campionato da 37 anni: primavera 1985, 0-1 di Radice su Liedholm, anche se la storia recente diceva che la formazione di Juric era la squadra da battere e il fantasma da fare uscire dall’armadio: due vittorie su due in stagione contro i rossoneri, per 2-1 all’andata, poi successo al Meazza in Coppa Italia, 10 contro 11 ai supplementari. L’antipasto della ventiduesima apparecchia Leao di nuovo in campo dal primo minuto, con Thiaw sulla confermata linea a 4 di difesa. Dall’altra parte, il Torino butta nella mischia dall’inizio il lituano Gineitis, classe 2004 alla prima in serie A. I primi squilli sono del Torino, con Miranchuk prima e Sanabria poi, abile ad accentrarsi a piazzarla nell’angolino basso e Tatarusanu ad accarezzarla fuori. Il portiere del Milan deve invece proprio spalancare le mani quando il rimpallo sull’incursione di Singo finisce a Sanabria, che liberandosi però fallosamente di Kjaer. Poi al minuto 37 Kjaer caracolla in protezione della palla, Sanabria lo aggira e con la punta del piede sfiora il vantaggio, non fosse per la provvidenziale uscita di Tarausanu.

L’avvio del secondo atto di gara non cambia lo spartito, con il Toro alto e aggressivo e il Milan che va via di strappi. Eppure al 9′ la prima vera occasione è rossonera, sebbene non sia un caso che arrivi in contropiede: Diaz serve Giroud, triangolazione lunga per Leao interrotta dall’uscita di Milinkovic-Savic. Però a quel punto il ritmo è già cambiato, in favore dei padroni di casa. Ancora il portiere granata a dire di no a Giroud, pescato bene in area da Diaz: il suo sinistro è respinto in due tempi dal portiere ospite, che la blocca prima che finisca in rete. Il brivido non se lo risparmia neanche il Milan, con Kjaer che devia fuori per centimetri una conclusione dal limite di Sanabria poco prima del quarto d’ora. Ma è solo uno squillo, perché subito dopo l’acuto lo piazza Giroud con il gol che vale i tre punti. Appena dopo la mezzora Theo potrebbe suonare il de profundis al Toro: ripartenza da calcio d’angolo a sfavore e contropiede con Kalulu a scappare a sinistra e servire in area Hernandez, impreciso nell’incrociare sul secondo palo da dentro l’area. Non ci sono altre emozioni e Pioli, in fondo,è contento così.


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