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La Triennale di Milano guarda senza dubbio al futuro e lo fa in occasione dei cento anni dalla prima edizione della Biennale delle arti decorative. Evento che ha dato vita, dal 1923, all’istituzione dedicata al design, all’architettura e alla cultura contemporanea, Triennale Milano sfodera l’agenda espositiva del 2023, illustrando il piano strategico Design the Future. Uno spazio di scoperta, innovazione e valorizzazione, espressione di un territorio e di una comunità, tra memoria e presente.

17 progetti innovativi

Il nuovo anno porterà 17 progetti che includono l’ampliamento dell’offerta didattica, il consolidamento delle partnership internazionali, gli Stati Generali del Mecenatismo culturale. Ma anche la riattivazione del Centro Studi di Triennale, la creazione di un Innovation Hub, un polo per l’innovazione in grado di produrre nuove linee di servizi per il settore culturale. Quattro i macro obiettivi, legati al coinvolgimento dei pubblici, al rafforzamento della reputazione di Triennale. Spazio di innovazione, multidisciplinarietà e apertura, alla valorizzazione di Triennale come luogo dove si sperimenta e a un modello organizzativo più agile.

“Oggi – ha detto Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano – presentiamo per la prima volta nella storia di Triennale un documento. Un documento che ne definisce le linee progettuali per i prossimi anni. Questa scelta riflette la visione di Triennale come un bene comune, una realtà che è parte di un territorio. Che è espressione di una comunità. Vorremmo che Triennale, forte dei cento anni di storia che ha alle spalle, fosse il luogo dove il confronto diventa scoperta, opportunità”.

A far brillare questo anniversario saranno tre grandi progetti espositivi che ripercorrono la storia di Triennale attraverso il design, l’architettura e l’arte.
Il Museo del Design italiano, diretto da Marco Sammicheli, sarà nuovamente visitabile dal 15 aprile con un percorso. Partendo dalla fondazione dell’istituzione, nel 1923, arriva alla contemporaneità. Con l’apertura di questo museo che pone l’accento sul ruolo di confronto, ospitalità, vetrina e dibattito, Triennale inaugurerà anche la Design Platform. Un nuovo spazio destinato ad ospitare mostre temporanee e, nel corso del 2023. Due progetti a cura di Marco Sammicheli: Text (15 aprile – 17 settembre) e Alberto Meda (ottobre 2023 – gennaio 2024). La prima mostra presenterà alcune opere che mettono in evidenza il comune atteggiamento di progettisti, stilisti e designer. Il tutto di fronte alla progettazione del testo, delle interfacce e dei tessuti. Il secondo progetto affronta alcune delle caratteristiche compositive e metodologiche di Meda, ingegnere, designer e progettista italiano attivo da oltre 40 anni.

Bisognerà attendere dicembre 2023 per assistere all’inaugurazione di un nuovo spazio di memoria, di pensiero e di ricerca. Un luogo dove l’archivio di Triennale sarà esposto diventando accessibile al pubblico nella sua totalità. Questo progetto di valorizzazione, condivisione e interazione abbraccia un patrimonio ampio, fino a oggi archiviato e conservato all’interno del Palazzo dell’Arte, che si appresta a diventare uno spazio dove incontrarsi e confrontarsi, fare ricerca, interagire con gli archivi e le collezioni supportati dai professionisti degli archivi di Triennale. Questi ultimi saranno esposti nella straordinaria prospettiva dall’ingresso verso la scala elicoidale, non più visibile da oltre 30 anni.

Così l’istituzione nata nel 1923 a Monza come Biennale delle arti decorative guarda al 2023 con un ricco programma di mostre, eventi, incontri, convegni, performance, concerti, messo a punto dai curatori di Triennale Milano Umberto Angelini, Nina Bassoli, Lorenza Bravetta, Damiano Gullì e Marco Sammicheli.
La programmazione espositiva di Triennale nel 2023 darà spazio anche a grandi protagonisti dell’architettura e del design. Dal 20 gennaio al 2 aprile, Ettore Sottsass. La parola, a cura di Marco Sammicheli con Barbara Radice e Iskra Grisogono di Studio Sottsass, si soffermerà sull’uso, vario, costante e molteplice della parola che caratterizza la produzione dell’architetto e designer, attraverso una selezione di disegni, oggetti, scritti e opere inedite.
A seguire, dal 27 gennaio al 23 aprile, a dominare la scena sarà l’urbanista Angelo Mangiarotti, al centro della retrospettiva Angelo Mangiarotti. Quando le strutture prendono forma a cura di Fulvio Irace, una delle più complete ed esaustive retrospettive mai realizzate sulla figura dell’architetto milanese, che ripercorre oltre sessant’anni di attività attraverso una selezione di opere, progetti, documenti e materiali messi a disposizione dalla Fondazione Angelo Mangiarotti.

Una riflessione sul valore delle infrastrutture, esaminate dal duplice punto di vista di chi le ha realizzate e di chi ne usufruisce, sarà invece al centro della mostra di architettura Impact – Processing Landscape (dal 1° febbraio al 19 marzo), realizzata in collaborazione con Webuild.


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