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PAOLO FALLAI, UN INVERNO LUNGO UN ANNO (SOLFERINO, PP.140, EURO 14.50).

Ci sono tutto il dramma della guerra civile in Italia, la quotidiana sopravvivenza, la forza della famiglia e degli ideali, ma anche l’ipocrisia di una guerra vinta con gli Alleati e al contempo persa con i nazifascisti.

Ma soprattutto ci sono gli occhi di un ragazzino, della sua visione attraverso la penna del figlio, di cui quel ragazzino divenne poi padre, oggi giornalista e scrittore.
Il libro, ‘Un inverno lungo un anno’, scritto da Paolo Fallai, giornalista prima dell’ANSA e oggi del Corriere della Sera, autore televisivo e teatrale, è stato presentato alla Feltrinelli di Milano dall’editrice Solferino, in dialogo con Gad Lerner.
Giulio, il protagonista, vive a Firenze e dopo l’Otto settembre 1943 vive tutto il dramma dei bombardamenti (rimane senza casa e senza le sue cose), dei rastrellamenti e dell’impegno sempre più rischioso del padre e dei parenti e degli amici nella Resistenza. Finendo egli stesso per dare il suo piccolo contributo come staffetta, in bici, nella speranza di trovare anche il padre, partito per combattere in collina, di cui non ha più notizie. E come tantissimi ragazzini della sua generazione deve crescere molto in fretta.
“Tutte le avventure e i drammi che racconto sono accaduti davvero – spiega Fallai -. A Giulio, che era mio padre, o ad altri ‘ragazzi della Resistenza’ vicino a lui. Tutto quello che si legge è accaduto”. Un bel monito, di esercizio della Memoria, per le nuove generazioni, ma anche per capire l’oggi qui e in ogni luogo tormentato dalla guerra.

ansa


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