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Aumentano i costi dei biglietti a Milano, ma i prezzi sono ancora al di sotto della media europea. Il comune di Milano, nei giorni scorsi ha deciso di ritoccare all’insù il prezzi dei biglietti Atm. Gli aumenti scatteranno a partire dal nuovo anno. Il comune si difende facendo un raffronto tra il costo dei mezzi nel capoluogo meneghino e quelli delle grandi città d’Europa.

“Se si analizza la situazione del costo del biglietto del trasporto pubblico in Europa, Milano risulta tra le città con le tariffe più basse”. Assicurano da palazzo Marino. “Al di sotto dei 2 euro c’è solo Lione, che ha quattro linee metropolitane, il biglietto a 1 euro e 90 centesimi e i bambini viaggiano gratis fino ai 4 anni. Non fino ai 14 come a Milano. Costano però di più gli abbonamenti: 66 euro quello mensile e 730 euro quello annuale”.

I nuovi prezzi dei biglietti Atm, con l’aumento

Dal 9 gennaio sotto la Madonnina il biglietto ordinario Atm passerà da 2 a 2,20 euro. Il carnet dieci corse da 18 euro a 19,50 euro, il giornaliero da 7 a 7,60 euro. E il biglietto valido per tre giorni da 12 a 13 euro. Non verranno toccati gli abbonamenti. Tariffe che, ha sottolineato l’amministrazione, fanno di Milano una delle città più economiche in tema di trasporti. “Il biglietto a Vienna, che ha come Milano cinque linee di metropolitana, costa 2,4 euro. E’ valido solo per il singolo viaggio, e non per 90 minuti. L’abbonamento mensile arriva a 51 euro. In questo caso i bambini viaggiano gratis fino ai 6 anni”. E ancora: “Ad Amburgo e a Monaco, la prima con quattro linee di metropolitana e la seconda con sei linee, il biglietto singolo costa 3,5 euro. Gli abbonamenti annuali vanno dai 548 euro per la prima a 709 per la seconda”.

“A Barcellona, che può contare su 12 linee di metropolitana, il biglietto costa 2,4 euro e vale una sola corsa, mentre i bambini sopra i 4 anni pagano. A Berlino, con 9 linee, i bambini pagano a partire dai 7 anni e il biglietto è di 3 euro. Il costo dell’abbonamento annuale è più del doppio di quello milanese: 761 euro. A Londra, con 12 linee di metropolitana, il biglietto singolo costa 5,6 euro, l’abbonamento mensile 169 euro e l’annuale 1.750, più di cinque volte rispetto a quello milanese”.

Il perché dell’aumento – al centro di una feroce battaglia politica tra centrodestra e centrosinistra – è stato spiegato dallo stesso comune. “L’aumento dei titoli di viaggio occasionali e settimanali è stato deliberato dall’agenzia di Bacino lo scorso 26 agosto. L’amministrazione comunale ha deciso di non procedere all’adeguamento tariffario fino alla fine del 2022. Compensando con fondi propri le perdite del sistema”, ha sottolineato palazzo Marino. Che effettivamente ha più volte rinviato l’aumento. Dall’altro lato però regione Lombardia ha pungolato in più occasioni il comune, replicando all’accusa di aver diminuito i fondi. E invitando Milano a coprire le perdite di tasca propria.

L’assessore alla mobilità

“È assolutamente necessario rivedere la ripartizione del Fondo Nazione dei Trasporti”. L’auspicio di Arianna Censi, assessore alla mobilità. “Perché non è equo e non sostiene, anzi penalizza, chi continua a fare investimenti sul miglioramento delle linee. Certamente non avremmo voluto procedere con l’adeguamento, ma al nostro appello non hanno risposto né la regione Lombardia né il Governo. Siamo coscienti delle difficoltà derivate dalla crisi economica e per questo abbiamo scelto di non caricare il sovrapprezzo derivato dall’aumento Istat sugli abbonamenti. Così da tutelare chi sceglie quotidianamente i mezzi pubblici. Per il futuro – ha concluso – chiediamo al nuovo ministro dei Trasporti che si possa riaprire subito un dibattito sulla riprogrammazione delle risorse. Ciò in base ai chilometri di trasporto pubblico erogati”.


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