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Milano, 13 marzo 2024 – La Cassazione ha emesso una sentenza che getta luce sull’incredibile vicenda di Nadir Athmane Iftene, un ladro algerino di 47 anni, noto per i suoi 41 nomi falsi. La sua espulsione, già complicata dalla sua abilità nel gioco d’identità, è stata resa impossibile dalla mancanza di collaborazione e documentazione valida.

L’editoriale evidenzia il castello di carte burocratico nel tentativo di espellere Iftene, sottolineando come la sequenza degli eventi abbia reso difficile la verifica dell’identità e nazionalità del criminale. La sentenza della Cassazione ha annullato la procedura, evidenziando motivazioni carenti e il mancato rispetto delle norme procedurali.
L’investigativo svela che il problema non riguarda solo Iftene, ma coinvolge un altro caso di espulsione respinto dalla Cassazione, legato a un uomo nigeriano. Entrambi i casi mettono in luce lacune burocratiche e trascuratezza amministrativa, dimostrando quanto sia complicato gestire le procedure di espulsione quando mancano documenti validi e cooperazione.
Il divulgativo fornisce dettagli sulla necessità di accertare l’identità e nazionalità di un individuo per procedere con l’espulsione e come tali procedimenti possano sfociare in complicazioni quando tali informazioni risultano elusive.

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