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Nell’ambito del Piano freddo il Comune di Milano ha accolto quasi 800 persone bisognose e le ha tolte dalla strada nei mesi più critici. Di queste 500 erano nuove cioè non conosciute dai servizi del Comune per i senza fissa dimora.     “Erano persone non conosciute nei nostri luoghi di accoglienza e che quest’anno siamo riusciti ad agganciare, per avviare percorsi di autonomia e riscatto sociale – ha commentato l’assessore al Welfare del Comune, Lamberto Bertolè a margine della presentazione del servizio di cucina mobile di Progetto Arca -. L’obiettivo è salvare vite e portare fuori le persone da condizioni di fragilità verso una piena autonomia”.
Il Comune sta pensando di fare un censimento di queste persone per conoscerne meglio le loro storie. Il fatto che ci sia stato un ricambio rispetto allo scorso anno deriva dal fatto che “c’è una attrattività della città e le persone arrivano qui in cerca di una risposta, perché c’è una rete di accoglienza – ha proseguito -, poi c’è chi transita dalla città e va via e chi approda all’assistenza ordinaria. C’è il tema delle nuove povertà, con la crisi che stiamo affrontando ci sono nuove persone in una situazione di fragilità. A questo aggiungiamo i 1251 minori stranieri non accompagnati accolti a Milano o nelle strutture di altre regioni, inviati dal Comune di Milano, perché il nostro sistema è saturo. Sono quasi il doppio di qualche anno fa che sono arrivati soli nella nostra città”.
Nell’ambito del Piano Freddo è stato aperto un nuovo centro con 25 posti per l’accoglienza di senza fissa dimora all’interno del Centro socioricreativo culturale di via Santa Monica.

ANSA


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