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Graziano Mesina, l’ex primula rossa del Supramonte ormai 80enne, resterà nel carcere milanese di Opera.

Il tribunale di sorveglianza di Sassari, presieduto da Giommaria Cuccuru, ha infatti rigettato l’istanza avanzata dalle due avvocate di Mesina, Beatrice Goddi e Maria Luisa Vernier, secondo le quali l’ex latitante sta male a causa dell’avanzare dell’età e della vita troppo sedentaria, per questo avevano chiesto che potesse scontare la pena o nella sua casa di Orgosolo o in una struttura adeguata.

Il rigetto è stato notificato alle due avvocate questo pomeriggio con allegata la motivazione del provvediemnto: la medico legale Antonella Rendinelli, incaricata come perito dal tribunale, ritiene le condizioni di Mesina “compatibili con la detenzione nel carcere di Opera, struttura adeguata a far fronte ad eventuali problematiche di salute”.
L’ex bandito era stato trasferito a Milano a metà luglio dello scorso anno dal carcere nuorese di Badu ‘e Carros, dove era rinchiuso a seguito della cattura nel dicembre 2021 dopo un anno e mezzo di latitanza. Si era dato alla macchia il 2 luglio 2020 poco prima che i carabinieri bussassero nella sua casa di Orgosolo per notificargli la sentenza definitiva della Cassazione a 30 anni di carcere (poi ricalcolati in 24) per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Nel dicembre del 2021 era stato rintracciato dai carabinieri del Ros e quindi arrestato in un’abitazione di suoi amici di Desulo.

ansa


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