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Un giro di oro fisico dal centro di Milano alla Svizzera è stato scoperto dalla Gdf di Como che, a due anni dai primi interventi, ha eseguito dei decreti di sequestro preventivo di 24mila euro e 3 chili d’oro trovati durante alcune perquisizioni, a cui si devono aggiungere altri 800 grammi e 80mila euro sequestrati nel corso delle indagini.

Tre le persone indagate spicca un uomo di 77 anni, ex titolare di una nota gioielleria situata in zona Duomo, a Milano, ritenuto l’attuale amministratore di fatto della società (allo stato estranea alle contestazioni). Il decreto, emesso dal gip del Tribunale di Como, ipotizza a vario titolo i reati di ricettazione, riciclaggio, commercio abusivo d’oro ed esercizio abusivo dell’attività di compro-oro.
Secondo le accuse l’uomo, grazie alla sua esperienza nel settore, avrebbe promosso un giro di oro in lamine verso la Svizzera, di cui poi si perdevano le tracce mentre i proventi della vendita, sottocosto, tornavano in Italia. Gli altri due indagati sono un uomo che portava l’oro attraverso i valichi secondari nella Confederazione elvetica (dove veniva evidentemente ‘piazzato’ ai compratori da intermediatori finanziari) e uno che provvedeva a far rientrare i soldi della vendita a Milano. L’indagine, nata da alcuni sequestri nel corso del 2021, è terminata pochi giorni fa con l’esecuzione dei decreti di sequestro preventivo di quanto trovato nelle perquisizioni.
Secondo quanto emerso, l’oro sarebbe stato inviato in Svizzera con cadenza settimanale, a tranche da circa 40mila euro per volta, con un meccanismo consolidato da molto tempo. Al momento non si sa chi vendesse l’oro al gioielliere milanese, e se il giro fosse circoscritto a fornitori della filiera del Nord Italia, o coinvolgesse la criminalità.

ansa


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